Tergeste, settembre, Anno Domini 1388. Finalmente liberata dalla pressante minaccia veneziana grazie al recente Atto di Dedizione all’Austria del 1382, la città riafferma la sua orgogliosa vocazione di Comune autonomo. Questa sofferta conquista di libertà amministrativa non riuscirà ad impedire interne e violente lotte di potere tra Chiesa, Vicedomini cittadini e nobiltà locale, tutti decisi a mantenere nelle loro rispettive mani il governo della città di san Giusto.
In questa complessa cornice una semplice morte per avvelenamento diventa una fatale occasione di scontro tra poteri forti, al punto da dare origine alla prima autopsia di carattere giuridico di cui si ha traccia in questi luoghi. Ma un uomo carismatico e misterioso venuto da lontano scoprirà che dietro a questa morte c’e molto, molto di più. Scivolando con destrezza tra giudici e capitani, sicari e pescatori, si muoverà in una Tergeste medievale frequentando case di nobili e bordelli, feste di piazza e taverne, trovando fedeli alleati e implacabili nemici che gli permetteranno di portare a termine la sua delicatissima missione. Schivando ma anche affrontando tutti i pericoli della dura vita che animava Trieste nel Trecento, combatterà senza risparmio per permettere alla Giustizia e alla Libertà di vincere sulla malvagità insita in ogni uomo che brama il potere solo per il proprio tornaconto, riaffermando il principio che ogni uomo è colpevole solo per il Bene che non ha fatto.