Una giornata indimenticabile, determinante per Trieste e anche per il bambino attraverso i cui occhi Pierluigi Sabatti oggi la fa rivivere al lettore. Più personaggi si susseguono sulla pagina e, attraverso le loro esperienze di vita vissuta e i loro sentimenti, il racconto del 26 ottobre 1954, la redenzione di Trieste, diventa corale. Tante voci, quelle di un rione popolare, San Giacomo, mai approdate alla cronaca o alla pagina letteraria, ma rimaste ben vive nella memoria dell’autore, contribuiscono a rendere note le vicende – talvolta drammatiche, talvolta picaresche – le atmosfere, le emozioni fino ad ora rimaste escluse dalla narrazione ufficiale degli eventi.
Appassionato di letteratura indiana e anglo-indiana, Sabatti ha cercato, in questo suo libro di esordio, di seguire l’indicazione di una grande scrittrice bengali, Mahasweta Devi: “Bisogna avere il coraggio di rileggere, di reinterpretare ogni cosa, di andare alla storia non scritta. E’ compito della letteratura dire qual è stata in realtĂ la storia.