Dal podestà Eugenio Valentinis al sindaco Anna Maria Cisint, passando per la nascita del cantiere navale, la città devastata dalla Prima guerra mondiale, la Monfalcone contesa del secondo dopoguerra, gli oceanici scioperi dei cantierini, il rapporto di amore e odio tra i monfalconesi e la grande fabbrica. E poi le più significative vicende politiche: la prima giunta di sinistra con il sindaco Gianni Maiani; il primo sindaco eletto con il sistema maggioritario, Adriano Persi; l’avvento della prima giunta di destra.
In questo libro Roberto Covaz ci conduce in un viaggio di oltre un secolo tra cronaca e storia, tra fatti epocali e curiosità. E offre una galleria di tanti personaggi ripescati dall’oblio ai quali è dedicata una meritata memoria.
I primi cent’anni di Monfalcone italiana racchiusi in 256 pagine. Un affresco ora a tinte forti ora a sfumature di grigio per raccontare una città chiamata un tempo “dei cantieri” e divenuta ora “del cantiere” e delle morti da amianto.
Una città stravolta dagli effetti della globalizzazione, che detiene il record regionale di residenti stranieri (22 per cento) e che sta smarrendo definitivamente la sua originale identità, termine che si vorrebbe sacrificare sull’altare dell’integrazione e che invece l’autore, nel suo piccolo, cerca di difendere. Anche con questo libro.