Terza edizione con itinerario
Una villa ottocentesca in bilico tra l’Italia e la Jugoslavia. Una grande fattoria nel cuore del Kenya contesa tra la Corona britannica e le tribù kikuyu. Una donna che attraversa il Novecento tra avventure esotiche e tragedie personali. La storia di Lyduska e della sua famiglia è scandita dai grandi eventi di una terra di confine, quella del Goriziano, che, come poche, è l’emblema di un territorio plurimo, che sa parlare tante lingue diverse ma poi è costretto a dimenticarle. Perfino il suo nome, Lyduska de Nordis Hornik, è la sintesi delle sue origini: un nome che sfuma in un vezzeggiativo sloveno, un cognome materno che proviene dal Veneto, mentre quello paterno arriva dalle foreste boeme.
Lyduska parla sette lingue, difende tenacemente il suo quarto di nobiltà , frequenta l’aristocrazia internazionale, ma sposa il figlio dell’autista dello zio. Cena sempre con i bicchieri di cristallo e le posate d’argento, servita a tavola dal fedele maggiordomo kenyota, ma poi ripara da sé con qualche martellata il motore catarroso della sua vecchia Seicento.
Trascorre metà della sua vita tra viaggi straordinari e amicizie che contano, ma poi consuma l’altra metà da sola, senza il conforto di un affetto accanto. La sua vita è la storia di una donna che crede in se stessa e nei propri sogni e che, per quanto la vita possa essere dura, rialza sempre la testa e mantiene la schiena diritta, fino all’ultimo giorno: sempre al centro della scena, qualunque cosa accada.