Nata la sera del 24 dicembre del 1837, Elisabetta per molti anni festeggiò il suo compleanno e il Natale con gran trasporto, soprattutto da giovane duchessa bavarese nella casa paterna a Monaco di Baviera o sulle rive del lago di Starnberg, circondata dall’affetto dei genitori e dei fratelli. Un tripudio di alberi di Natale, uno per ogni componente della famiglia, trovava sempre posto all’interno delle sontuose stanze; veri e propri boschi d’abeti scintillanti, riccamente decorati e illuminati dalla calda luce di mille candele. Ai piedi di ogni albero c’era sempre un piccolo presepe mentre tutt’attorno, su tavole imbandite, venivano appoggiati regali d’ogni genere che incantavano la vista dei giovani ed eccentrici Wittelsbach, ignari del loro avvenire più o meno tragico.
La letizia di questi momenti accompagnò Sissi per lungo tempo, anche quando divenne imperatrice d’Austria, in una Corte rigida che lei considerava una “gabbia dorata”. Anche qui, nonostante i malesseri che l’affliggevano, festeggiò sempre con gioia il Natale, come pure nell’amata residenza ungherese di Gödöllö una volta divenuta regina d’Ungheria. La leggendaria e temuta suocera, l’arciduchessa Sofia, dirà infatti di lei che il Natale era “uno dei suoi grandi momenti, poiché dona molto volentieri e generosamente, sistemando tutto con molto gusto”, cercando di trovare doni che rispondessero ai desideri del marito, dei figli e anche delle tante persone del suo seguito.
Dopo la tragica e misteriosa morte di Rodolfo Elisabetta non festeggiò più né compleanno né Natale. Si scopra dunque, pagina dopo pagina, come l’imperatrice d’Austria viveva questa ricorrenza: un mosaico di usanze dai Wittelsbach agli Asburgo, con una panoramica interessante sulle abitudini della famiglia imperiale nella vecchia Mitteleuropa, nostalgico viaggio in un’epoca in cui il Natale non era ancora la festa consumistica dei nostri tempi.