La presenza del mare è percepita anche quando non lo vedi, limitato come sei nella tua visione da strade circondate da palazzi e grandi case. Una presenza costante, un grande respiro. Banchine, hangar, binari, stazioni, fari, gru, sono cresciuti assieme al porto e alle dimensioni delle navi che hanno fatto per un secolo la fortuna di Trieste. Poi all’improvviso, negli Anni Settanta dello scorso secolo, una grande crisi ha ridimensionato i cantieri, ha messo in discussione tradizioni e modelli di vita, ha cancellato migliaia di posti di lavoro.
Ora la grande corsa è ripresa, si ritorna a navigare non solo per necessità ma anche per divertimento. Il mare ritorna alla ribalta con il ritmico andare delle onde e delle alte e basse maree. Queste immagini, questo libro, propongono un viaggio che è allo stesso tempo un percorso a ritroso nella nostra storia e una passeggiata nella città di questi giorni.
Tra prue, scafi, marinai, sibili di sirene, catene, scintillanti scie, vento, remi, bicipiti e mare salato.