Non tutti sanno che le alici (acciughe o sarde) pescate nel nostro golfo, che i triestini chiamano sardoni, sono di una qualità speciale detta “di pasta bianca” per distinguerli da quelli che vivono nel Mar Tirreno che sono invece di “pasta rossa”. Non solo, ma i “nostri” hanno anche un sapore più delicato, come c’insegna il grande Pellegrino Artusi, che nella sua bibbia della gastronomia, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, ci fa sapere che “questo pesce… conosciuto sulle spiagge dell’Adriatico col nome di sardone… è di sapor più gentile di quello tirrenico”.
A differenza di alcuni chef pluristellati, che giudicano il sardone “volgare” e degno solo della “bassa cucina”, Mariella Devescovi Damini, che da sempre delizia amici e parenti con le sue specialità culinarie, ne tesse le lodi.
Il sardon, oltre ad essere consigliato dai seri nutrizionisti e dietologi per la presenza degli ormai conosciutissimi “Omega-3” ed anche per far parte della categoria del pesce azzurro più sano e nutriente è, come il maiale, un animale del quale “non si getta via nulla”.
La maggioranza delle persone al ristorante chiede quasi sempre i sardoni impanai che, come dice l’adagio triestino xe la morte sua. La signora Mariella, invece, in questo libro ce lo propone in oltre duecento ricette, dall’antipasto al… dolce! Che sia fritto, impanà, al forno, bollito nel limone, ripieno, in savor alla triestina o alla veneta o in altri modi ancora ha pochi rivali che possano offrire un ventaglio di tante preparazioni.