Maria Valeria, la figlia più amata dall’imperatrice Elisabetta, è stata – come la madre – un personaggio dal carattere particolare con delle qualità inusuali ed innovative per la sua epoca. Bimba dotata e non superba (aveva amichette non aristocratiche), adolescente timida ma coraggiosa alpinista, donna e madre semplice e caritatevole.
Da “piccola Signora” a “angelo di Wallsee”, questo volume racconta l’arciduchessa dal primo vagito in Ungheria all’ultimo respiro nella sua adorata Austria.
“Maria Valeria” – scrive nella prefazione il nipote della prediletta, l’arciduca Markus Salvator Habsburg Lothringen – “ebbe il privilegio di essere non solo cresciuta, ma anche educata dalla madre in prima persona. Insieme a Elisabetta, e poi da sola dal 1891 continuò a svolgere attività caritatevoli mentre cresceva i suoi nove figli”.
Tra queste pagine, ricche di notizie pubblicate dai giornali dell’epoca, conoscerete una Maria Valeria molto attenta ai bisogni delle persone che le vivevano accanto. Infatti, anche dopo la caduta dell’impero, ha continuato ad essere vicina concretamente a chi le chiedeva aiuto. E quando è morta – anche se parte della stampa post-imperiale ne faceva un ritratto modesto – la sua Wallsee le regalò un funerale degno dell’arciduchessa che era stata: migliaia di persone commosse e riconoscenti l’hanno accompagnata nella cripta di famiglia della chiesa parrocchiale di Sindelburg.