Trieste 1943: le truppe naziste invadono Trieste. Nel convento di via Biasoletto un gruppo di suore, “Le Sorelle della Beata Pinza”, tentano di attraversare incolumi la Tempesta della Storia. Inutilmente: alla loro porta bussano i tedeschi, ma anche persone in cerca di aiuto. Coinvolte nella guerra, torturate dalla fame, bombardate dagli americani, sorvegliate dalle SS, le nostre eroine con molta fortuna e granitica fede riusciranno comunque a far navigare la loro piccola e triestinissima barchetta per condurla infine in un porto sicuro. Dopo la saga degli Asburgo a Miramare (“Sissi a Miramar”, “Ritorno a Miramar”, “Oberdan amor mio”) e “Giallo Trieste Rosso Capodistria” la penna ironica di Alessandro Fullin ritorna implacabile e propone questo nuovo romanzo in dialetto triestino.