A dar sapore ai dialetti, assai più delle singole parole, sono i giri di frase, i modi di dire, le espressioni del linguaggio figurato, che, come gli specchi di certe favole, non cessano di riflettere le immagini di remote realtà svanite nel nulla, rendendo preziosa e spesso unica testimonianza del costume d’altri tempi. Il lavoro di Lino Carpinteri non vuole essere un dizionario e, al pari del precedente volume, si propone di intrattenere il lettore fornendogli informazioni ricavate dai testi più disparati sulle parole di casa nostra. Per Carpinteri, infatti, il dialetto è tuttora testimone di quella triestinità che ci rese diversi dagli altri europei e fece di Trieste una città speciale.