A diciassette anni dalla prima pubblicazione torna in liberia il volume «Trieste 1872-1917. Guida all’architettura», prezioso contributo dello sviluppo architettonico triestino di quegli anni cruciali per la storia e lo sviluppo della nostra città . Edita dalla Mgs Press (pagg. 416, euro 32,00), la pubblicazione è curata dall’architetto Federica Rovello, funzionario dell’Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, e già curatrice, assieme al professor Paolo Nicoloso, di un analogo studio sull’architettura locale tra il 1918 e il 1954, che sarà riproposto a fine ottobre.
La Guida – corredata di apparati che dettagliano la cronologia storica e architettonica del periodo – propone la storia architettonica di sessanta palazzi, tra i piĂą importanti edificati a Trieste in quell’epoca, che tuttora ne qualificano l’immagine e il fascino.  Come ha scritto su “Il Piccolo” nel 2007 l’architetto Marianna Acerboni, “nel volume Âsfilano i nomi della Trieste che contava e in parte è presente ancor oggi: dai Parisi, ai Bartoli e ai Terni-Smolars, da casa Valdoni e casa Fonda a palazzo Genel, dai Kalister ai Panfili e agli Economo, da casa Basevi e casa Treves a casa de Leitenburg e de Stabile… Per non parlare degli edifici fatti erigere dai grandi committenti, quali per esempio le Assicurazioni Generali, il Lloyd Austro-ungarico, la Cassa di Risparmio e i palazzi pubblici come la Stazione della Transalpina e la Meridionale, la Pescheria, il Tribunale, il Politeama Rossetti, il Palazzo della I.R. Luogotenenza (attuale Palazzo della Prefettura) e il Palazzo municipale. Fanno opportunamente da cornice alle schede relative ai singoli edifici anche le biografie dei tanti architetti che contribuirono a rinnovare e a qualificare il nuovo volto architettonico di Trieste”.