Si chiama flysch, deriva dal verbo tedesco che significa slittare. Il flysch è la caratteristica geologica della costiera triestina. Una fascia di terra lunga poco piĂą di 15 chilometri di terra ripida, dove il Carso passa il testimone al mare Adriatico. La costiera triestina è un maestoso e stupendo corridoio lungo il quale si ammira metro dopo metro, prospettiva dopo prospettiva, la scontrosa bellezza di Trieste. Ma la bellezza della costiera è minacciata dal flysch, o per meglio dire dalla sottovalutazione che l’uomo sta reiterando rispetto a questa insidiosa veritĂ morfologica. La smisurata proliferazione di case, l’abbandono dei pastini e degli antichi sentieri dei pescatori stanno minando la stabilitĂ della costiera, tagliata a metĂ da una strada unica al mondo, che è stata costruita un’ottantina di anni fa a scopo prevalentemente turistico e panoramico, ma che ancora oggi resta l’accesso principale a Trieste con tutte le conseguenze che ne derivano. Non ultima l’asserita pericolositĂ , una fama immeritata.
La costiera triestina e la sua strada sono i protagonisti di questo libro, che pagina dopo pagina accompagna il lettore in un viaggio a zigzag tra la storia, le consuetudini e la cronaca tormentata di questo piccolo, meraviglioso microcosmo giuliano. Un libro che è anche una denuncia, un appello: qualcuno salvi la costiera. Potrebbe crollare.